giovedì 21 aprile 2011

Super Gilbert vince anche la Freccia Vallone

HUY - In molti pensavano che Philippe Gilbert, dopo il successo all'Amstel ed in attesa dell'appuntamento chiave della sua stagione - della carriera -, la Liegi-Bastogne-Liegi del giorno di Pasqua, avrebbe testato la gamba alla Freccia Vallone senza andare troppo oltre. Troppo duro per lui il muro di Huy? In assoluto probabilmente è così, ma un Gilbert in queste condizioni le classiche, fatta eccezione forse per la Roubaix, le può vincere tutte. Anche la classica della Vallonia è sua, ed ora c'è la possibilità di entrare nella storia trionfando in rapida successione nel trittico delle Ardenne, a 7 anni dall'impresa di Davide Rebellin. Gilbert ha preceduto Joaquim Rodriguez e Samuel Sanchez. Fuori dai primi dieci Alberto Contador (undecimo), fuori dai primi venti gli italiani. E pensare che una volta la Freccia Vallone era una delle nostre corse preferite...
Fonte Repubblica.it
"LA SQUADRA MI HA SPRONATO" - "All'inizio mi ero un po' disinteressato agli sviluppi della gara, ho fatto i primi 100 km un po' dietro - spiega Gilbert -. Poi però i miei compagni di squadra hanno iniziato a tirare forte e mi hanno fatto crescere la voglia di vittoria. All'ultima salita mi sono voltato dietro, ai 500 metri ho visto che Contador e Rodriguez erano su linee arretrate e mi sono detto che era la mia occasione. La Liegi? E' la gara a cui tengo di più, daro tutto per vincerla". La sorpresa nel successo di Gilbert sta più che altro nelle modalità di ottenimento. Chi avesse scommesso su un suo successo, lo avrebbe immaginato frutto di un'azione di rimessa, di uno spunto nei pressi della linea del traguardo (sensazione confermata anche da Joaquim Rodriguez). Gilbert invece non ha atteso, anzi. Ha fatto la differenza partendo da lontano, sicuro di una condizione che non lo avrebbe tradito. Forte lui, forte la squadra: non è un caso che Vanendert (altro Omega Pharma Lotto), fido luogotenente anche nelle fasi finali dell'Amstel, sia arrivato sesto.

IL GREGARIO DI LUCA - Gara che per lunghi tratti ha ricordato una frazione di media difficoltà dei grandi giri, quando il gruppo concede il lasciapassare a fuggitivi senza speranza. Un drappello di quattro uomini che sfiora il quarto d'ora di margine: lo compongono i belgi van Hecke e Vantomme, il polacco Paterski e il finnico Helminen. Dietro sono la Leopard Trek dei fratelli Schleck e la Katusha di Rodriguez a tenere sotto controllo la situazione. A proposito dell'ultima, il fatto che di Di Luca collabori attivamente all'inseguimento lo esclude dalla lotta per la vittoria: "Non abbiamo nulla da rimproverarci - spiega l'abruzzese -, la squadra ha lavorato bene per Rodriguez, ma con questo Gilbert c'era poco da fare". Dopo il secondo passaggio sul muro di Huy, l'azione dei fuggitivi si esaurisce su un attacco iniziato da Enrico Gasparotto, al quale contribuiscono elementi interessanti come Kiryienka e l'ex maglia rosa al Giro Lovqvist.

IL MURO E' DI GILBERT - E' una fase nella quale la squadra di Gilbert è già prontissima a rintuzzare gli attacchi. Stesso discorso, dopo che la cote d'Ereffe non produce granchè, quando se ne vanno Jerome Pineau e Marco Marcato. Il veneto quest'anno non ha vinto, ma in Belgio sa disimpegnarsi, come testimonia il secondo posto dietro Scheirlinckx al Gp Cerami. I due prendono una ventina di secondi, pochi per gestire l'ultimo tremendo km: "Sapevo di non avere chance nel finale - spiega Marcato -, ed allora ho provato ad anticipare. Nel complesso sono soddisfatto della mia prova". Sul muro di Huy non regna l'incertezza: Gilbert non rimbalza su pendenze che sforano il 20%, ma va su in crescendo. Per gli altri non resta altro che mettersi rispettosamente in fila, meditando se esiste un modo per fregare il belga domenica prossima.   

ORDINE D'ARRIVO

1. Philippe Gilbert (BEL/OLO), 201 km in 4 h 54:57. (media: 40,888 km/h)
2. Joaquin Rodriguez (ESP/KAT) a 03.
3. Samuel Sanchez (ESP/EUS) 05.
4. Alexandre Vinokourov (KAZ/AST) 06.
5. Igor Anton (ESP/EUS) 06.
6. Jelle Vanendert (BEL/OLO) 06.
7. Frank Schleck (LUX/LEO) 06.
8. Daniel Moreno (ESP/KAT) 09.
9. Christophe Le Mével (FRA/GRM) 12.
10. Paul Martens (GER/RAB) 12.
11. Alberto Contador (ESP/AST) 15.
12. Michael Albasini (SUI/HTC) 17.
13. Ryder Hesjedal (CAN/GRM) 18.
14. Robert Gesink (NED/RAB) 20.
15. Bert De Waele (BEL/LAN) 20.
16. Greg Van Avermaet (BEL/BMC) 20.
17. Jürgen Van den Broeck (BEL/OLO) 23.
18. Ben Hermans (BEL/RSH) 26.
19. Rigoberto Uran (COL/SKY) 28.
20. Benat Intxausti (ESP/MOV) 28.


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